mercoledì 21 dicembre 2011

La retorica sulla democrazia sospesa e la passione politica e antipolitica degli italiani.

Vincino
Tutta questa retorica sulla democrazia sospesa non va bene: hanno passato 50 anni a spiegare che le decisioni della Corte Costituzionale sono democratiche anche se i giudici non sono eletti, adesso per quale motivo ci vengono a dire che il governozzo del Presidente è meno democratico del ribaltamento delle scelte Parlamentari che ogni giorno fa la Consulta argomentando nei modi più fantasiosi.

E poi, volendo, ci sarebbe anche un argomento di sostanza - più che di forma - buono a sostenere il Consiglio di Facoltà: se la "democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte le alternative" dovremmo gioire - e non certo gridare allo scandalo - ogni volta che si trova un modo ragionevole di superare o sospendere il principio maggioritario, il populismo, l'olococrazia.


Ancora, la passione per la tecnocrazia è propria degli italiani (in altri tempi alla sinistra non piaceva, ma forse è un'altra storia), che non si fidano dei politici e sarebbero disposti a tutto pur di liberarsene. C'è l'occasione: sfruttiamola. Tanto è chiaro che non può durare a lungo: agli italiani piace più di ogni altra cosa lamentarsi dei propri politici, quindi prima o poi la Nazione richiamerà i Ministri che oggi mette alla porta per poterli insultare come di consueto. In soldoni: "bella la polemica sulla sospensione della democrazia, ma non facciamone una tragedia".

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