lunedì 29 aprile 2013

Piccoli somari crescono e diventano precari




La storia del bimbo viziato raccontata da Gramellini mi riporta alla mente solo una voce: una ragazza che urla a Berlusconi: "Mi hai rovinato la vita, sono disoccupata" il giorno dell'elezione di Napolitano.

Questi ragazzini viziati sono gli studenti universitari che oggi fanno ricadere sul sistema i loro fallimenti e domani addebiteranno alla politica le loro difficoltà nel trovare o mantenere un lavoro, senza prendere in considerazione la possibilità di aprire una pizzeria.



http://www.lastampa.it/2013/04/27/cultura/opinioni/buongiorno/precari-e-somari-VeDpApv1lk1Xw2jPRR031J/pagina.html

BUONGIORNO
27/04/2013

Precari e somari

MASSIMO GRAMELLINI
«Ho 32 anni e un dottorato di ricerca in lingue straniere. Per sbarcare il lunario e pagare l’affitto dell’appartamento che condivido con il mio compagno ho accettato di dare lezioni private a un quattordicenne svogliato e apatico. Di fronte alla mia ennesima esortazione a cercare il significato di un verbo sul vocabolario di latino, il ragazzo si oppone perché “tanto è come dico io...” (in latino ha la media del 4).  

Cerco di spiegargli con calma che per migliorare è necessario uno sforzo maggiore - compreso quello di sfogliare le pagine del vocabolario - ma lui niente. Allora lo riprendo con maggiore enfasi, dicendogli che nello studio c’è bisogno anche di un po’ di umiltà. Diventa viola dalla rabbia, assume il tono della vittima e mi sbatte la porta di casa in faccia. Il giorno dopo ricevo un sms dalla madre del ragazzino (si faccia attenzione alla modalità di comunicazione scelta della signora). Afferma di avere constatato il turbamento del figlio a seguito delle mie ingiuste critiche. E mi spiega che il rimprovero non è un approccio corretto verso un ragazzo che andrebbe invece appassionato allo studio. In conclusione mi ha “licenziata”. Noi giovani disoccupati viviamo costantemente sotto ricatto: di un contratto a tempo, di un datore di lavoro che sfrutta la tua condizione precaria e perfino di un ragazzino viziato la cui pigrizia è alimentata da genitori che lo giustificano. Se fossi stata zitta e l’avessi assecondato, adesso avrei ancora quel lavoro. Malgrado questo, una parte di me si rallegra di avere ricevuto un’educazione diversa». 
(Lettera firmata a Specchio dei tempi). 

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