giovedì 21 ottobre 2010

Inventarsi un vocabolario

Rileva il senatore del PD Carofiglio che fra le deformazioni del linguaggio addebitabili all'orda barbarica che segue e sostiene il Presidente del Consiglio dev'essere inserita la strumentalizzazione del termine "lodo", impropriamente accostato ai nomi di Schifani ed Alfano.
Secondo qualunque dizionario della lingua italiana - sostiene il celebre narratore che, come il Presidente, deve alla propria abilità nell'uso delle parole la carica pubblica che ricopre - "lodo" è la decisione con cui una personalità imparziale risolve una controversia.
Nella fattispecie, però, non c'è controversia, dal momento che bisognerebbe senza lodo applicare semplicemente la legge; in aggiunta, i suoi promotori non sono imparziali, bensì uomini di partito.
La violenza verbale della "neolingua" sarebbe stata imposta agli elettori ed acriticamente accettata dall'inerme "sinistra".

Il giallista pugliese, però, avrebbe potuto scoprire con una rapida googlata quali strade ha percorso il "lodo" per saltare dal prodotto delle penne degli arbitri ai disegni del legislatore desideroso d'istituire un'immunità per le alte cariche dello Stato.
Chi era troppo giovane per seguire in tempo reale le suddette vicende (il quasi cinquantenne avrebbe potuto farlo comodamente) può trovare qui un rapido riassuntino, che riconduce alla creazione dell'autorevole Maccanico (Ministro dei Governi Prodi, Amato e D'Alema) l'origine dello slittamento semantico.
http://www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=4587&ctg_id=93


Nella stessa puntata dell'Infedele si mette in evidenza anche tale Bianconi, che ritiene inevitabile che la modernizzazione del Paese passi per l'occidentalizzazione di un linguaggio vecchio e autoreferenziale, sconosciuto alle vere democrazie europee.
Le occasioni per deprecare i tentativi di intervenire sui tentativi di anglicizzazione forzata, però, non mancheranno.

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